Il 23 agosto 2013 ho scritto quanto segue all’UFE (ufficio federale dell’energia)
Buongiorno,
ho letto tempo fa sul giornale che visto che la confederazione non ha rispettato la riduzione prevista di emissioni di CO2 per il 2013, vi sarà un aumento delle tasse sul CO2 soprattutto per quanto riguarda l’olio combustibile da riscaldamento.
Ho poi letto oggi sempre sul giornale che il vostro ufficio, l’UFE, intende tagliare o eliminare i sussidi per le energie rinnavabili, soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico.
Ora mi domando a cosa servano ulteriori entrate in tasse se poi non finanziate più le energie rinnovabili. Da quanto ne so, la vostra strategia per supplire alla chiusura delle centrali nucleari è di aumentare l’importazione di metano. Sono sicuro che sapete che il metano, bruciando, produce CO2. Inoltre, non producendo la svizzera metano, il nostro paese diventerebbe dipendente da nazioni politicamente instabili ed imprevedibili come la Russia, ecc. Aggiungo che in conseguenza delle vostre azioni (importazioni di combustibile fossile), prevedo già in futuro ulteriori aumenti delle tasse sul CO2 per altri obbiettivi di riduzione non rispettati. È giusto che tutta la nazione paghi sempre più tasse a causa delle vostre scelte opinabili?
Mi auguro che qualcuno di voi mi sappia dare risposte adeguate alle mie domande. In quanto contribuente, intendo chiarire questo paradosso nel vostro agire, rivolgendomi, se necessario, anche ad altri organi pubblici.
Confidando in una vostra risposta, invio
Cordiali saluti
Mirko Kulig
Questa la loro risposta
Egregio signor Kulig,
Le scriviamo in risposta alla Sua e-mail del 23 agosto.
Il Consiglio federale e l’Ufficio federale dell’energia (UFE) non hanno
alcuna intenzione di frenare lo sviluppo delle energie rinnovabili (in
modo particolare, del fotovoltaico), al contrario! Il calcolo delle
tariffe della rimunerazione per l’immissione di energia a copertura dei
costi (RIC) tiene conto delle basi legali, della situazione del mercato
energetico e dell’evoluzione dei prezzi degli impianti fotovoltaici. Per
di più, i prezzi degli impianti fotovoltaici sono fortemente diminuiti
in questi ultimi quattro anni (2013 compreso). Il Parlamento ha,
inoltre, introdotto la possibilità di consumare la propria elettricità,
senza dover pagare né tasse né l’utilizzo della rete. Come conseguenza,
la redditività degli impianti alla fine del periodo di concessione della
RIC è aumentata.
La situazione che si è venuta a creare permette di utilizzare gli
impianti fotovoltaici in modo redditizio con tariffe RIC più basse. Non
dimentichiamo che la RIC è alimentata con una tassa sull’elettricità
versata dai cittadini e dalle imprese. È nel nostro interesse che le
tariffe RIC siano le più basse possibile per evitare margini di guadagno
eccessivi dei produttori di energie rinnovabili. Per questo motivo,
abbiamo sottoposto a consultazione queste proposte e attendiamo il
riscontro dei cittadini e dei professionisti del settore dell’energia
solare. Sulla base dei pareri pervenuti, valuteremo quale sarà la
migliore strategia da adottare per le tariffe del 2014. Sulla base di
quanto detto in precedenza, supponiamo che queste ultime saranno più
basse delle tariffe attuali.
Per quanto concerne la tassa sul CO2, quest’ultima non dipende in alcun
modo dal finanziamento della RIC. Essa è lo strumento di cui dispone la
Svizzera per raggiungere i suoi obiettivi in materia di protezione del
clima. Troverà informazioni più dettagliate sul sito dell’Ufficio
federale dell’ambiente (www.ufam.admin.ch).
Distinti saluti