di Mirko Kulig
Fu assistente di Marconi, col quale fece esperimenti segreti non condivisi da nessun’altro. Marconi era convinto della possibilità di separare i due poli di una calamita, ma fu Ighina dopo la sua morte a realizzare quest’impresa.
Sviluppò un microscopio in grado di ingrandire fino a 1.6 miliardi di volte col quale riuscì a vedere gli atomi. Osservò che l’atomo magnetico era molto più piccolo degli altri atomi e, associandosi ad essi, ne determinava il movimento. Quindi tutta la vita dipendeva da questi atomi magnetici. Sviluppò un apparecchio in grado di creare atomi magnetici positivi e negativi coi quali realizzò cose assolutamente incredibili.
Egli descrive come la vita sia possibile fondamentalmente grazie a due energie: l’energia proveniente dal sole, con rotazione oraria e colore giallo (atomo magnetico positivo), e l’energia riflessa dalla terra, con rotazione antioraria e colore blu (atomo magnetico negativo). L’unione di queste due radiazioni energetiche è assolutamente indispensabile per la vita sul pianeta. Appare ovvia l’analogia con ciò che fu osservato cento anni prima da Reichenbach (per es. cristallo con un estremità blu e l’altra gialla).
Anche lui ha solo subito derisione e persecuzione dal mondo scientifico accademico.
Tra le cose realizzabili con la sua scienza, menzioniamo:
- eliminazione di tutte le radiazioni nucleari nell’atmosfera e ogni forma di inquinamento
- bloccare la siccità
- possibilità di fare oggetti antigravitazionali
- scudi magnetici planetari per difesa contro meteoriti.