di Manfred von Mackensen
Da cosa deriva il grande apprezzamento della tecnica delle telecomunicazioni e la sua rapida diffusione? Il collegamento tra esseri umani da una parte è una profonda necessità, dall’altra, grazie alla dominante tecnica delle telecomunicazioni, il singolo viene sempre più inondato di contenuti non derivati dalle esperienze percettive del proprio ambiente naturale e sociale, che perlopiù possono essere trasmessi solo come idee. E in queste idee espresse unicamente con punti e linee il giornalista reintroduce non sempre consapevolmente delle emozioni più o meno adeguate perché le informazioni scevre da emozioni non vengono recepite. Tuttavia di solito egli non può vivere personalmente tali esperienze, si limita a raccogliere dettagli. Il nostro contatto con il mondo viene così eliminato, sostituito da emozioni di massa ricevute passivamente. Dato che le notizie non mediate si rincorrono provenienti da tutti i punti della terra è difficile mantenersi sintonizzati su una cosa e viverla. Perciò è necessario stimolare continuamente l’emozione, che vuole essere compresa, affinché le persone se ne sentano soddisfatte: si ricerca la sensazione priva di nessi. So moltissimo sulle zone lontane, tuttavia non sono in grado di fare valutazioni e tanto meno di attivarmi. Inoltre vivo con minore intensità l’ambiente vicino umano e naturale. Così da un lato l’umanità si può sentire unita: tutti sono informati sugli stessi eventi, tutti si sentono minacciati dalle stesse circostanze. Dall’altro lato di fronte agli eventi lontani ed inevitabili, di fronte al mondo gigantesco degli avvenimenti di cui non si fa esperienza individualmente e che quindi non si possono valutare, emerge la sensazione di fondo che, proprio perché tutto è come è, si sia costretti ad accettarlo, ossia a continuare così. Si genera l’incapacità di fondare diversamente la vita nel punto in cui ci si trova. Tanto non ci si può fare nulla. Essendo ancora più sradicati, ossia più manipolabili in quanto esposti a notizie prive di radici, si tende alla partecipazione, al conformismo anziché creare in modo autonomo e attivo. Così si giunge alla globalizzazione del potere attraverso la globalizzazione del mercato e a quest’ultima attraverso l’informazione.
Proprio l’attuale generazione di giovani cerca ovunque di creare nuovi modi di vivere rifiutando queste imposizioni tecnocratiche. Gli uomini riusciranno a rompere esteriormente con il terrorismo informatico e interiormente con la propria dipendenza dalle informazioni sperimentando individualmente se stessi, la comunità e la natura in contesti ridotti? Dipende se la comunicazione viene riconosciuta non solo come un problema tecnico bensì anche umano.