di Mirko Kulig
Su internet si trovano diversi articoli, ricerche e papers che confermano quanto esposto nell’articolo “Tuo figlio è dipendente dallo smartphone?” (in italiano e inglese).
Voglio qui riportare quanto osservato da diversi colleghi e discusso in collegio. Vi sono allievi che, a partire dalla VI classe, mostrano incapacità di concentrazione per tempi superiori ai 5-10 minuti, mostrano tic nervosi (gamba che saltella, tamburellare sul tavolo con la mano, buttare ripetutamente un oggetto in aria, ecc.), incapacità a stare seduti per più di 10 minuti, e molti altri atteggiamenti irrequieti. Inoltre, discutono e talvolta litigano riguardo ai loro gruppi Whatsapp anche durante la scuola.
È importante ricordare che gli smartphone fanno molto di più che solo chiamate, messaggistica e social networks. Permettono di fare calcoli, fotografie, filmati, giochi, ascoltare musica, accedere a youtube, a internet e un’infinità di altre attività. Attraverso un utilizzo frequente e non regolamentato di questi strumenti i ragazzi tendono a perdere la curiosità e la sorpresa per quanto viene portato a scuola, perché hanno già visto e fatto tutto sui loro apparecchi.
Il nostro lavoro non ne è per nulla facilitato, e l’apprendimento ne risente.
Suggeriamo che almeno fino ai 16 anni per i ragazzi sia sufficiente avere un telefonino di vecchia generazione (ancora in commercio), senza accesso ad internet ma che permetta di fare chiamate e mandare messaggi. A chi potrà sembrare impossibile realizzare ciò, ricordo che non perché gli adulti guidano la macchina, lo devono fare anche i bambini ed i ragazzi. Malgrado il fatto che a 12 anni o anche prima abbiano spesso il corpo sufficientemente sviluppato per guidare un veicolo, si ritiene a giusta ragione che non abbiano ancora sviluppato un senso di responsabilità sufficiente per condurre un veicolo in modo sicuro. Lo stesso discorso vale per lo smartphone e l’accesso incontrollato ad internet. Bambini, ragazzi pre-adolescenti ed adolescenti non hanno ancora sviluppato una capacità di giudizio e discriminazione sufficiente per utilizzare questi strumenti in modo sicuro. Per i più piccoli poi (2-5 anni), studi recenti riportati dalla trasmissione televisiva della SRF 10vor10 del 30.05.2017 (reperibile su internet) mostrano come già 30 minuti di utilizzo dello smartphone possano portare a disturbi di iperattività e concentrazione.
A chi ritiene che ormai lo smartphone sia stato dato e non possa più essere ritirato, ricordo che non si può risolvere alcun problema continuando a fare l’azione che lo ha causato in primo luogo.
Invito tutti i genitori a riflettere e a ricercare questo tema. I vostri figli un giorno ve ne saranno grati!