di Mirko Kulig
Dalla lettura della bibliografia antroposofica sulla pedagogia, appare evidente che uno degli scopi principali dell’insegnamento deve essere quello di portare salute al bambino o ragazzo. In questo senso, Steiner fornisce innumerevoli esempi di ciò che un’attività fatta in una certa maniera determina nei corpi fisico, eterico ed astrale del bambino, indicando anche quale pratiche sono salutari e quali non lo sono.
Includiamo, a titolo esemplificativo di questo principio, la citazione di una conferenza di Steiner del 1921 tratta dall’O.O. 302:
Dobbiamo renderci conto di quello che avviene realmente nel ragazzo quando gli leggiamo qualcosa. Seppure in immagine, è un’attività innanzi tutto spirituale che si prolunga nella corporeità. Proprio nelle cose che si basano sull’attività di pensiero, spirituale, vengono utilizzate maggiormente parti sottili dell’organismo fisico umano. […]
Osservare, leggere, ascoltare racconti è un penetrare nel ricambio. Qui il ragazzo è impegnato fortemente. Si potrebbe dire che è un imprimersi dello spirituale nella corporeità. È necessariamente una sorta di incarnazione di quello che elaboriamo nell’osservare, nell’ascoltare racconti. Si deve formare come un <fantòma>[1] fisico che si inserisce in tutto l’organismo. Nell’organismo si depongono dei sali sottili. Non si deve immaginarlo in modo troppo grossolano. In tutto l’organismo si inserisce un <fantòma> salino, e allora si presenta la necessità che esso venga di nuovo sciolto attraverso il ricambio.
Questo è il processo che avviene nel leggere o nell’ascoltare racconti. Quando nell’insegnare crediamo di impegnare l’elemento sprituale-animico, chiamiamo in causa più che altro il ricambio. Questo, nell’insegnamento, è assolutamente da prendere in considerazione. Quindi non possiamo far altro che conformare quello che facciamo leggere o che raccontiamo in modo che sia senza difetto in due direzioni. Senza difetto nel senso di plasmare il racconto o il brano letto in modo che il ragazzo provi un grande interesse, segua tutto con un certo interesse. Quando tale interesse agisce, è presente nell’anima un sottile senso di piacere, deve essere sempre presente. Il sottile senso di piacere si manifesta fisicamente in una fine secrezione ghiandolare e mediante la secrezione viene assorbito il deposito salino che si era formato nel leggere e nell’ascoltare un racconto. Dobbiamo cercare di non annoiare i ragazzi, di non presentare loro qualcosa che li annoi, altrimenti non si desta alcun interesse, il sale prodotto e non sciolto viene distribuito nel corpo e noi facciamo sì che il ragazzo più tardi abbia ogni sorta di malattie del ricambio.
Come nota, aggiungiamo che la ricerca scientifica moderna ha dimostrato la realtà del fatto che in funzione dello stato d’animo di una persona, vengono secrete nell’organismo sostanze diverse.
[1] In questa e altre occasioni (ad esempio nel ciclo di conferenze Da Gesù a Cristo – O.O. n. 131 – Ed. Antroposofica, Milano 1980, a pag. 146), per caratterizzare ciò che viene indicato nel testo l’Autore usa la parola tedesca Phantom, un vocabolo rarissimamente usato nella lingua corrente. Si è creduto opportuno, per non ingenerare errate immagini al lettore, di ricavare dall’etimo greco la parola nuova fantòma. (nota dell’Editrice Antroposofica)